Stiamo puntando a una vera rivoluzione per la Sardegna che ponga fine alla dipendenza da soluzioni imposte dall’alto e orientarci su un cambio di rotta verso un sistema produttivo che ci renda i veri protagonisti della nostra ricchezza.
Addio a poli industriali inquinanti, diamo il benvenuto a un tessuto di piccole e medie imprese integrate, orientate al mercato regionale e turistico, rispettose dell’ambiente e della nostra salute.
Rafforzare il legame tra comunità locali e territorio è la nostra risposta: ambiente, cultura ed identità, come l’agricoltura, il turismo e i trasporti, necessitano di garanzie e tutele. Introduciamo un metodo di lavoro innovativo, in cui agricoltura, enogastronomia, turismo e trasporti collaborino per generare floride opportunità.
Con la ricerca scientifica e l’innovazione tecnologica, vogliamo ottimizzare le filiere locali, rendendole competitive nei mercati nazionali e internazionali. E i trasporti? Sono fondamentali, sia per la nostra mobilità interna che per mantenere collegamenti aerei e marittimi.
Sostenibilità, qualità e tracciabilità saranno le chiavi del nostro nuovo modello. Cambiamo le logiche, passando dalla linearità alla circolarità, chiudendo cicli vitali regionali di acqua, cibo, energia e rifiuti.
Per rendere tutto ciò possibile, ridefiniremo le regole del governo del territorio, puntando sul recupero del nostro patrimonio edilizio e sulla riqualificazione di aree industriali dismesse.
E non lo faremo da soli.
Apriamo un tavolo di confronto con le parti sociali, sindacati e associazioni, perché vogliamo costruire il futuro della Sardegna insieme, con entusiasmo e determinazione!